giovedì 20 giugno 2013

Where is the love?

Lui e lei si conoscono in un freddo paese del nord Europa. Lui viene dal sud lei dall'altro capo del mondo.  Sono lì per motivi diversi, si conoscono assolutamente per caso, una sera a cena a casa di lui grazie ad un'amica in comune.
Sono entrambi dei viaggiatori, coscienti e già scottati dalla dura vita sentimentale di chi decide di fare del mondo la propria casa.
Lei, messicana, dopo il sogno americano e quello europeo punta all'Australia.
Lui, italiano, una vita fra Africa, Asia e medio-oriente cerca di realizzare il sogno della propria vita: il sud america.
Non c'è verso che funzioni. Così lei parte per un mese di vacanza in giro per l'europa cercando di capire e approfittandone per allontanarsi da quella situazione. 
Niente da fare, sono già innamorati. Lui torna a casa  ma poco dopo è da lei con la scusa di un lavoro trovato nella vicina Germania e poi un viaggio da soli in Polonia, il Natale insieme alla famiglia di lui, skydiving tenendosi per mano e il saluto al nuovo anno con l'amica che li fece conoscere.
A gennaio le torna a casa e lui con lei. Decide di cominciare il suo sogno sud americano proprio dal Messico.
Lei già sapeva che lui non sarebbe restato per sempre da lei ed è ben consapevole che quel viaggio di lui non sarebbe durato poco.
Lui parte, da Puebla si sposta a San Josè del cabo ma non è solo. Lei ha deciso di seguirlo perchè forse si è ricordata ciò che le disse quell'amica che li presentò: L'Australia non scomparirà nel giro di qualche anno.

Ed è per questo che ancora credo nell'amore.
Un giorno lo so, vedrò una foto di loro due insieme sulla Golden Coast.

Baci ma anche no 
Mia Samsa

mercoledì 19 giugno 2013

Scatoloni di patriottismo di una cittadina europea.

Questo è ciò che rimane, a parte i ricordi nella propria mente, del mio anno e mezzo via.
Una maschera del capodanno cinese, un cappellino-fermaglio usato per il Queen's day ad Amsterdam, delle disgustose sigarette ungheresi mai finite, un disegno del Big Ben, svariate mappe di città d'europa, un biglietto della metro parigina e un'altro della salita al duomo di Firenze, un palloncino sgonfio che mi ha regalato Pris quando è venuta a prendermi a Schiphol, i cartelli "free hugs" di Amsterdam e Londra, fiorini e sterline avanzate, un cerchietto per St. Paddy's day, disegni dei bimbi di cui mi sono presa cura, foto con gli amici, lettere piene di "ci rivedremo" e, perché vivo in una famiglia invadete, ho assicurato al buio di una scatola un vibratore arancione dotato di comodo laccio per appenderlo al collo con scritto "Ik Willem" per un autoerotismo patriottico.*

Baci ma anche no
Mia Samsa

giovedì 6 giugno 2013

72 cose prima dei 27 anni - Pillow Fight!

Avevo iniziato altrove questo progetto e lo riprendo qui. 72 cose da fare prima dei 27 anni. Un misto di cose serie, impegnative, stupide o quasi non realizzabili. QUI la lista completa.

51: Partecipare ad una pillow fight: FATTO!

Sabato 23 Febbraio. Green Park, Londra.

Purtroppo, causa pioggia macchevvelodicoafare, non c'era molta gente però è stato divertente e liberatorio, mi piacerebbe partecipare ad una battaglia molto più grande!
Intenta a sferrare il colpo!
Abbiamo anche invitato i passanti sia adulti che i bambini. Menate duro con i bambini, ad una ragazza un bimbo ha quasi rotto il naso. Dannati mostri mocciolosi.
     
Sono quella con il maglioncino a righe intenta a ridere

Baci ma anche no
Mia Samsa
Se vi va date un'occhiata al profilo di AB photography che si è offerto di fotografarci all'evento!

mercoledì 5 giugno 2013

Uan lov!

La dignità bisogna tirarla fuori solo se veramente necessario. Io la mia dovrei prima ritrovarla e poi sia mai farla scendere in campo rassegnandomi al fatto che sia mezza malconcia e fuori allenamento.
Sapete quale è stato il mio primo concerto?
I Blue. Esatto. Ahaaaa cant brit isi. Ahaa chi mi dice.
Avanti ditelo! Siate sinceri. Lo so tanto cosa state pensando.
E lo sapete io cosa vi rispondo?
Sabato vado ad un loro concerto.

Easy boy, dignità, non è ancora tempo di combattere.

Baci ma anche no 

Ti giuro che posso cambiare

Sono una mentitrice. Dicevo che non avrei scritto più qui e invece...
Mi sento una di quelle che lascia il fidanzato storico in cerca di avventure per poi tornare strisciando dal poraccio. Chissà se Paranoia Acida mi rivorrà indietro!
Per chi c'è sempre stato: Bentornati.
Per chi è appena arrivato: Benvenuto.
Sono Mia. Una ragazzetta con troppi pensieri e poca costanza. Ho vissuto in Olanda e poi a Londra. Sono tornata giusto ieri in Italia e penso di rimanerci un bel po'.
Avevo i capelli rosa, poi viola e ora sono rosso Cina.
Orgoglioso membro del partito BruttePersone.
Mi piace il caffè e sguazzare nel mio egocentrismo.
Compositrice di grandi metafore presso SegheMentali S.R.L.


Baci ma anche no
Mia Samsa

Una di quelle persone

Dall'alto della Citadella di Buda guardo Pest e il Danubio che scorre nel mezzo.
Ho i piedi doloranti da 10 giorni di viaggio con le scarpe da ginnastica rotte, la pianta ricoperta di cerotti per attuire il dolore delle vesciche. Avrei voluto prendere il bus ma alla fine decido di andare a piedi.
Scale e salite. Scale e salite. Ogni tanto, fra gli alberi, intravedo il panorama e poi all'improvviso una ringhiera, una panchina e un piccolo spiazzo. Di fronte a me Budapest. Enorme, magnifica, senza fine. I ponti, il parlamento, le montagne in lontananza. Singhiozzo. Sono confusa. Sto piangendo. Tutto scivola. Giù nel Duna. Perchè piango?
Il 10 agosto del 2012 ero felice.

Non ce l'ho fatta. Non sono arrivata, non ho neanche cominciato. Non voglio fermarmi. Voglio piangere tantissimo, voglio soffocare in queste lacrime di felicità. Voglio che siano più di quelle di dolore versate in questi anni.

Voglio essere una di quelle persone che guardi negli occhi e vedi il mondo.