venerdì 28 ottobre 2011

La verità è... che non so pronunciare Kwapis


(L'ho scritto settimane fa ma mi dispiaceva lasciarlo lì anche se in parte ho già parlato di questo film qualche post fa. E poi la parte finale è "tratto da una storia vera", non mia ma comunque interessante)


Ma voi l'avete visto "La verità è che non gli piaci abbastanza"? Ecco. Sì, se non l'avete fatto NON fatelo. Perchè è un film di caccapupù. Insomma Haallliuud aveva la sua grande occasione, fare un film con i controcoglioni, pieno di roba interessante, contenuti quasi veritieri atti a dimostrare che fin da piccini ci raccontano un sacco di fregnacce.
Invece no. Perchè? Perchè è un film di Halliuuud (che poi sarebbe Hollywood). E i film di Halliud devono avere un finale di caccapupù, perchè sennò ci saranno centinaia di ragazzette frignanti a causa del mancato lietofine. Perchè sè è una commedia devi farla finire a cazzo, deve strabordare miele così da far venire gli occhi a cuoricino alle bimbette e l'ictus fulminante a persone normali come me.
Il film parte bene, carino, divertente, non convenzionale. Sembra anche finire bene quando BAAAAM. Tutto affanculo. Un'ora e mezza di belle parole buttate nel cesso.
"Tu sei la regola non l'eccezione" ma brutto cretino di uno sceneggiatore l'hai ripetuto per tutto il dannato film e poi ti fotti nel finale?
Sì. Perchè quelli di halliuuud hanno ben pensato che forse pareva figo che la protagonista alla fine si rivelasse l'eccezione e non la regola.
E mi sta sul cazzo questa roba.
La mia reazione è stata:


"Directed by Ken Kwapis"


"Ken Kwapis. Io. Ti. Odio."
E non è un'esagerazione della narrazione. L'ho detto per davvero.
Perchè stava lanciando un messaggio giusto. Se uno ti vuole ti si piglia. Non fa giochetti. Non temporeggia. Non fa roba tipo "Accellero, freno, ora ci infilo un complimento, freno, mi piaci, freno, no spè, cazzo hai capito?, patatola, non sei il mio tipo, addio, vaffanculo, oh rimaniamo amici, io ci tengo, ah no la roba degli amici era una stronzata, boh, sì, fanculo, o forse no". NON LO FA. E se lo fa è un IDIOTA. Ha un deficit mentale e quindi correte via più veloce dei neutrini.
Quindi Ken Kwapis. IO. TI. ODIO.


Baci ma anche no
Mia Samsa

martedì 25 ottobre 2011

Sono un piccolo bocciuolo di pianta carnivora

Da adolescente volevo essere un maschio. Cioè non che mi sentissi un maschio ma semplicemente trovavo la vita dei ragazzi più semplice. Certo le mie passioni per robe di solito associate agli uomini non rendevano la strada per "sentirsi donna" più semplice. Vivevo la mia vita fra puttane, papponi, gente squartata e mostri dall'aspetto orrendo. Capite bene che il bocciuolo della femminilità avrebbe dovuto crescere in un terreno molto ostile.
Pantaloni larghissimi, sneakers della Etnies e felponi erano la mia divisa. Che bel bocconcinoooo mììì!
L'amico che mi presentò il Pollaccio gli disse di lasciarmi perdere, perchè a me quelle robe non interessano. Il punto è che non è che non mi interessano, io non sono proprio portata per quelle robe là.
Con i ragazzi sono tremendamente a disagio. Fanno eccezione solo gay, fidanzati delle amiche e i "piuttosto che dartela mi ci metto i punti con la splillatrice arrugginita".
Non sono una che ci prova, che mostra le tette e cose simili. Trovo davvero tristi e umilianti alcuni rituali di corteggiamento basati sullo stuzzicare l'erotismo. Rituali a cui ho partecipato attivamente e passivamente per poi pentirmene ogni volta. Forse ho una visione troppo intelletuale dei rapporti umani. Come anche del sesso e dell'erotismo stesso.
Non ho quella civetteria innata nelle donne. Non sono assolutamente e in nessun modo capace di dimostrare interesse. Sono talmente poco credibile che quando sul serio provo a fare qualcosa di carino l'altro credo che stia scherzando.
Solo in questi ultimi mesi ho provato a darmi una sistemata. Indosso addirittura dei vestitini. E ogni tanto metto i tacchi e cerco di fare delle pseudo-ammicature. Per ora ho rimorchiato solo una lesbica. Che non è proprio quello che mi aspettavo ma meglio di niente, no? No.


Baci ma anche no
Mia Samsa

venerdì 21 ottobre 2011

You give paranoia a bad name.

Essere paranoica da molto tempo ti concede notevoli agevolazioni. La paranoia è questione di anzianità. Da più tempo lo sei e meglio sai gestirla e sopratutto meglio sai far pensare ad altri che non lo sei affatto.
Il giovane paranoico imparerà con il tempo dei trucchetti per gestire la sua paranoicità e per nasconderla.
Come riuscire a gestirla?
Facciamo un esempio pratico. Tu paranoica sospetti che il tuo uomo ti tradisca. Potresti chiederglielo ma:
- Passeresti per paranoica
- Non riceverai una risposta sincera
Però per s-paranoiarti devi sapere. E come fare ad evitare i due suddetti punti?
Per scoprire la verità ci sono vari metodi. Fra i più usati:

1) "Perchè stiamo parlando di questo?"
2) "Maaaa non è che tu..."
3) "Il bivio"


Il metodo 1 si basa sul principio del "girarci attorno". Bisogna partire con una domanda innocente, casuale  e poi con l'uso di qualche parolina tattica, pause e lapsus sono perfette per questo, ed espressioni lo porti dove vuoi.  Pian piano senza che l'altro se ne accorga arriverà a parlare di quello che vorrete. Ad un certo punto il cervello dell'altra persona percepirà un vuoto fra le sinapsi, un gap. si sentirà smarrito (sopratutto se è una cosa che non voleva dire) e dirà la tipica frase "Perchè stiamo parlando di questo?" ecco. Qui capirete di esserci riusciti. Ora non vi resta che sfoderare la vostra faccina più tenera, spalancare gli occhioni e dire "Ma io ti ho solo chiesto a quanti gradi lavi i colorati! Tu poi hai divagato...".

Il metodo 2 è sicuramente meno efficace. Largamente usato dai meno scaltri e per questo più individuabile.  Il tutto sta nel mettere in bocca all'altro quello che si pensa e/o si vuole.
Prendete un paranoico innamorato di qualcuno che non sa se ricambia, potete mai chiederglielo in modo così trasparente? Assolutamente no!
"Maaaa non è che tu sei innamorato di me?".
Il paranoico in questo caso riesce ad avere un rendiconto favorevole sia in caso di risposta negativa che positiva. In caso la risposta sia egli potrà confessare il suo ammmore mentre nel caso sia no eviterà di esporsi. Non rischia di passare per paranoico perche nel normo-para scaturirà una sorta di senso di colpa "Magari ho dato l'idea sbagliata/ Mi sto comportando male".

Il 3 metodo gioca sulla psicologia ma ha un'alta soglia di fallibilità.
Questo metodo è impossibile da usare con un altro paranoico. Assicuratevi dunque di avere di fronte a voi un normo-para!
Il tutto sta nel porre una domanda ambigua. "Secondo te sei amato?". Questo quesito potrebbe voler dire "Secondo te io ti amo?" ma anche "C'è al mondo qualcuno che ti ama?". Ora in base alla risposta che si riceve potrete capire cosa è più importante per lui. Potrebbe focalizzarsi sul "Amato da chi?" e allora o vi ha scoperto o non capisce davvero cosa gli stiate dicendo. Potrebbe rispondere "Sì da ***" e allora bona. Non vi si caga di striscio. Infine potrebbe temporeggiare. "Non so, boh. In che senso?" e lì probabilmente vuol dire che la risposta è si ma essendo voi l'oggetto dell'amore non vuole dirlo.

Dicendovi questo è un po' come se vi rivelassi la mia ricetta segreta. Se non siete paranoici non potrete capire ma ricordatevi queste cose e cercate di aiutare il paranoico.
Evitate domande ambigue, egli riconoscera il metodo numero 3 e pensera che voi stiate cercando di  fregarlo con i suoi stessi giochetti.
Temporeggiate il meno possibile, siate sinceri e coccolate il più possibile il paranoico. La madre della paranoia è l'insicurezza. Insomma siamo dei cuccioli, mordiamo e ringhiamo solo se ci trattate in modo non consono.
E la cosa più importante. Mai e dico MAI rispondere "Boh". Se lo fate sarete segnati a vita nell'orgoglio e nell'anima del paranoico. Non c'è parola più irritante e ambigua di BOH.
Fate buon uso di queste confessioni e amateCi così come siamo!





Baci ma anche no
Mia "Una paranoica" Samsa

martedì 18 ottobre 2011

E se fossi figo?


A me piacciono i tag, cioè mi ricordano tipo i test che andavano di moda quando avevo 15 anni. Indi oggi faccio quello del se fossi!




  • Se fossi un animale: Un criceto. Piccolo, tondo e peloso. Ahah. Vorrei dirvi che scherzo su peloso.




(Ho chiesto a Luca di scegliere una foto di un criceto che gli ricordasse me. This is it.)




  • Se fossi un colore: Viola. Perchè mi mette allegria.




 




  • Se fossi una pianta: Un'erbaccia. Brutta e cagacazzo.




 




  • Se fossi un frutto: Un lime. Piccolo, tondo, aspro e sta bene con il rum. 




(Boh, questa usciva fra i risultati di google immagini se cerco lime)




  • Se fossi un dolce: Una crostatina. Dura ma a tratti morbida. (maccheccazzostodicendo?!?! T^T)




(Io mangio quelle al cioccolato. Sono buoneeeee anche se ogni tanto sanno di plastilina)




  • Se fossi il personaggio di un film: Quella panzuta di Juno.




 




  • Se fossi il personaggio di un fumetto: Risa di Lovely Complex 




 




  • Se fossi una bevanda: Un cosmopolitan. Fa gran scena ma poi è una mezza schifezza. (mevojobene) 




 




  • Se fossi un cibo: Un kebab. Buono ma devi fare i conti con l'alito cattivo. No, spè, non nel senso che c'ho la fiatella nè... o_o




 




  • Se fossi una musica: Metal. Pochi la capiscono davvero.




 
 




  • Se fossi una canzone: Turn off the light 



 




  sto cretino di video non vuole centrarsi. Odio.


 




  • Se fossi un evento atmosferico: Vento. Boh, Madre dice che faccio vento quando cammino...





  • Se fossi un pianeta: Macheccazzzonesoio? A simpatia Marte.




(Coff.Coff. Questo Marte mi fa moltaaaaa simpatia. Sì, ora si chiama simpatia)




  • Se fossi un indumento: Sciarpa. Se mi conoscete sapete.





  • Se fossi un libro: Candido di Voltaire. Nonsense con contenuto.



 





(Che bel boccconcinoooo) 




  • Se fossi un quadro: La ragazza col turbante di Jan Veermer






  • Se fossi un supereroe: Batmaaaaaan! Nanananananananananananana....





  • Se fossi un giorno della settimana: Lunedì. Anche se lo odi, prima o poi arriva.




Baci ma anche no
Mia Samsa

L'ha capito pure Dawson Leery!

Che poi io non li capisco 'sti registi di halliuud che devono far finire per forza bene i film. Dovete farmi venire ogni volta l'incazzatura? Perchè io mi ci incazzo seriamente. Del tipo che comincio a lanciare insulti al povero ed inconsapevole monitor.
Prendete "La verità è che non gli piaci abbastanza". Tu dal titolo pensi, figata! Guardi circa un'ora e mezza di film e ridici FIGATA!  Poi bam, partono i fottutissimi 10 minuti finali in cui va tutto a puttane.
No. La verità non è che non gli piaci abbastanza, la verità è che gli piaci ma dovevano pur mandare avanti 1 ora e mezza di stronzate smielate cosìcchè poteste correre dalla vostra amichetta del cuore per dire quanto è billixximo qst film e quanto è dolcixxxximixximo lui. Evaffanculo. Perchè le ragazzine citrulle che traducono i vaffanculo con il ti voglio bene non ci bastavano! Ora abbiamo pure quelle che convinte di essere l'eccezione e non la regola.
A sto punto meglio Amore 14, no? Cioè Moccia sarà pure un cretino incapace ma ha saputo fare un cazzo di finale decente. Non tutto va bene. Gli uomini sono stronzi, le donne sono stronze, le amiche non parliamone.
Sono cose che succedono tutti i giorni!
E che potete pure dire che uno va al cinema per vedere cose belle, per sognare e rincoglionirsi il cervello con cose che MAI, e dico MAI, possono accadere nella vita reale ma io rischio la mia sanità mentale, già ben che compromessa, ogni volta!
Voglio un film che finisce male. Voglio poter anche ridere durante il film, vedere robe spensierate e divertenti ma poi torniamo alla realtà. Per una volta ricordiamoci come vanno davvero le cose. Il lieto fine è peggio di un finale tragico. Ti mette ancora più tristezza. Perchè ti convince che sei tu ad essere lo sfigato, ti crea delle aspettative che verrano tradite. Il finale triste ti fa capire che non sei l'unico idiota che viene mollato. Che la vita è bella, divertente ma a volte non va come vorremmo. Che la gente muore per davvero e c'è chi non riesce a farsene una ragione esattamente come tutti noi.
E forse davvero Amore 14 ha un potenziale. Forse non racconterà la vera vita dei 14enni, forse sarà becero e stupido ma intanto ti riporta alla realtà.
Cioècioè io devo vedermi un film di Moccia per trovare un finale soddisfacente?!?!?!

Eccheccazzo e lo dicevano pure gli Articolo che la vita non è un film.


Baci ma anche no
Mia Samsa

venerdì 14 ottobre 2011

Settimana a punti 8- Questo post è nato senza peccato originale.

It's Friday, friday goraghedaaausvfvb friday! Parrrry en parryyy en YEEEE. Seriamente. Settimana a punti.


  • Domani devo essere pronta per le 7 meno un quarto.


  • Ahahahahaha. Io voto che non mi sveglio.


  • Dovrei smetterla di proporre le cose e poi pentirmene.


  • Venerdì scorso una lesbica mi ha rimorchiato.


  • No, bimba. I miei ancheggiamenti non erano per te.


  • Epoorcocazzo ma uno sminchio dotato di dispenser lo trovo?


  • La gente dovrebbe usare il deodorante.


  • Cioè se sei figo e puzzi mi fai passare la voglia.


  • Ho fatto un sogno erotico triste.


  • Il mio subconscio dovrebbe lasciarmi in pace almeno quando sogno cose zozze.


  • S. Donato di notte è un posto di merda.


  • Un maniaco ci ha salvato da due maniaci. Vi pare?


  • Ho conosciuto uno che si disegna le sopracciglia. E pure bene.


  • Questo sarà il mio look per halloween.


  • Io divento una bimbaminkia esagitata ogni volta che si avvicina halloween.


  • Posso parlare di zombie a manetta senza passare per una maniaca.


  • Bah, io andrei tutti i giorni in giro truccata da zombie. Voi no? No? Vabbè, sono gusti.


  • Sto mangiando come un porcello. Dovrei smetterla.


  • Ho finito i due pacchetti di patatine ikea. Tristezzaaaaaa.


  • Mi hanno detto che sono buone anche le Kettle. Però si trovano solo da Esselunga.


  • E io ovviamente non ho Esselunga vicino a casa.


  • Se mi inviate un pacchetto di Kettle io vi mando delle matite ciulate all'ikea *-*


  • Dovrei smetterla di prendere le matite da Ikea. Cominciano ad essere troppe.


  • Comunque, va. Bah. Ci perdo pure tempo?


  • Maaaa stamminchia. Manco per un cazzo.


  • Mi sta venendo il ciclo. Sono acidissima.


  • Lucaaaaa tivubbbì.


  • Così, perchè è beelllino. E cioè ecco. Beeeellino.


  • Io partorirò un alpaca.


  • Concludo con una domanda per voi.


  • Ma se fate la doccia prima di andare a dormire ve lo mettete il deodorante?




Baci ma anche no
Mia Samsa

giovedì 13 ottobre 2011

Segui la musica.

Ci sono canzoni che ci ricordano momenti, persone e sentimenti. Ci pensavo oggi. A volte non hanno neanche un significato preciso, quella canzone non rispecchia nulla del momento che hai vissuto. Volevo elencarne qualcuna. Così per ricordarmele e vedere se fra qualche anno mi faranno ancora lo stesso effetto.

Come Clean: Ogni volta piango. Mi viene in mente G., ricordo che la ascoltavo convulsivamente quel maggio, su quel pullman, fissando quella fermata così piena di gente ma così vuota per me. Sono i pianti nel mezzo della notte, la lattina di coca del ritorno a scuola, è il vuoto. Il guardare le sue foto e rileggere le sue lettere. Il voler tornare indietro. Troppe lacrime. Troppo dolore. Questa canzone è la lettera che ho rivisto slavata dalla pioggia, mesi dopo su quel marmo. Mi ricorda che gli ho promesso di andarla a trovare ancora ma non l'ho mai fatto.
When I'm Gone: Ricordo che uscì nel periodo in cui litigai con la Mary. Non sono mai riuscita ad ascoltarla. Mi mette angoscia.
Quante Vite Avrei Voluto: Questa mi ricorda la mia prima volta. Mi ricorda il profumo forte di lui, il cioccolato, io che vado a prenderlo alla fermata in motorino. E diciamolo... mi ricorda anche un sacco di male alla patata. La sera prima di andare a letto avevamo beccato Il Bivio e il mattino lui mi chiede di scaricargli Rollin' dei Limp Bizkit. Scarico, schiaccio play e parte questa. Insomma una trombata sotto la benedizione di Ruggeri.
Alright!!: Boh. Mi ricorda Biscotto. L'ascoltavo in quel periodo.
Hat Trick: Questa canzone è fatta di viaggi interminabili in pullman. Di vento in Crocetta e mocaccino in via Noto. Le ore passate sedute a Legislazione dei beni culturali e il caldo-umido di quei pomeriggi mentre fuori nevica. Insomma è stata la colonna sonora della mia breve esperienza universitaria.
Heavy Cross: Questa è la mia maturità, è il mio foulard a fiori il girono dell'esame, io che forzo Dino e Mary a vedere "Le 120 giornate di Sodoma" perchè mi serve per la tesina ma da sola ho paura mi traumatizzi. Mi ricorda la mia prof. di Inglese che corre gridando il mio nome e affannata mi chiede "Mia, ma stai mangiando?", pensava stessi prendendo una brutta strada. E poi è l'estate post-maturità. Dove anche io ero quasi abbronzata.
Paranoid: Questa è l'ultimo anno. Fatto di cose brutte. Molto brutte. Di cose che sembravano belle ma che sono diventate brutte. Di ricordi cancellati. Intorpidimento. Paura. Voglia di qualcosa di bello che non arriva.
In A Gadda Da Vida: Questa è Dino e tutto il bene che gli voglio. Anche se è una canzone fatta da fattoni, grezzi e fatta a cazzo.

Vorrei tenere aggiornata questa lista. Wiii sì. Lo farò. Aggiungerò qualcosa ogni volta che mi viene in mente.

domenica 9 ottobre 2011

Tanto lo sanno tutti che rimarrò zitella

Oggi ero all'inaugurazione della casa di una mia cugggina e guardo i presenti. La maggior parte cugggini più grandi di me, tutti con i proprio compagni e i figlioletti neonati.
Così ho pensato "Oh cazzo Mia! Toccherà anche a te."
Mi sono figurata fra una decina d'anni che cammino su e giù per una casa nuova, sorridendo e parlando con gli invitati, porgendo vassoietti di cibo preparato da me e vantandomi del nuovo frigo modello vintage. E poi avrò un compagno. Una persona che amerò, proverò amore per un uomo che conoscerò da meno di 10 anni e con lui penserò di vivere la mia restante esistenza.  Saprò fra 10 anni cosa vuol dire amare, quell'amore che non si limita ad infantili sentimenti, quell'amore fatto di futuro, l'invecchiare insieme ed avere dei pargoli.
Avrò dei pargoletti e vorrei tanto mi somigliassero, delle piccole Mia sgambettanti e con il pannolone. Chissà se allora avrò ancora la fissa di voler chiamare la pupetta Georgiana.
Terrò in braccio un fagiolo scodellato da me, sarò orgogliosa di lui, lo terrò in braccio e fiera porterò il passeggino. Mi preoccuperò e gli correrò dietro, lo sgriderò e gli farò le smorfiette. Gli asciugherò la bava , raccoglierò il rugurgito, gli pulirò il culetto e troverò bava, vomito e cacca adorabili.
Parlerò con le altre mamme di colichette e fottuti mal di denti che sti cazzi il pupo piange e non mi fa dormire.

Non so, pensandoci trovo tutto questo così strano ed irreale. Meno di 10 anni e probabilmente tutto questo accadrà. Ci pensate? Non sono tanto i bambini che, fra mooolto tempo, vorrei avere ma il fatto di trovare una persona con cui condividere la mia vita, una persona amata e di cui non posso fare a meno.
E il non avere mai amato non aiuta di certo nell'immaginarsi un futuro lungo con qualcuno. Ci pensate al povero idiota che mi piglierà?
Ora mi sto immaginando fra 10 anni che leggo insieme all'idiota  la frase "Ci pensate al povero idiota che mi piglierà?" e tipo sulla faccia di lui compare un cartello con scritto "POVERO IDIOTA".

Ecco. Ciao povero idiota che mi piglierai, ciao fagiolini scodellati da me, ciao fagiolina Giorgiana chee se ti fa cagare il tuo nome stasera a  letto senza cena, ciao casetta mia arredata a mio gusto che se ti fa cagare il  tuo arredo ricordati che l'hanno detto pure all'accademia che non ho senso estetico.

Ciao Mia 30enne, qualunque cosa tu stia facendo, chiunque tu abbia al tuo fianco, che avrai o meno chiamato tua figlia Georgiana, spero solo che tu sia felice.


Baci  ma anche no
Mia Samsa

venerdì 7 ottobre 2011

Bounce

Forse sono io che esagero. Comprendo e consolo tutti per l'insoddisfazione che provano.
Abbraccerei forte l'amico che sta male per un ragazzo che conosce da poco e gli dico che quello che prova è normale.
Annuisco all'amica che non ha voglia di lavorare nè di fare il corso che le hanno imposto.
Sorrido al ragazzo affianco a me che si lamenta della sua vita mentre guida la sua Audi nuova indossando un paio di Gucci.
Però poi quando ero io a star male per uno che neanche conoscevo, quando io mi lamentavo di dover fare qualcosa che mi era stato imposto e  quando sono io a dire che mi fa schifo la mia vita non ho pietà.
Perchè sono una scema, un'idiota, un'ingrata, un'ingenua, una stupida. Mi sento in colpa. E poi mi sento in colpa nel sentirmi in colpa e così mi alzo, scuoto la testa e mi dico che non dovrei pensare certe cose di me.
Vorrei essere una persona migliore, più simpatica, più intelligente, più carina, più matura. Mi sento una bimba con troppo trucco sul viso, le scarpe con i tacchi della mamma e un vestito 10 misure più grande. Cammino incerta, trascinandomi e stando attenta a non cadere. Ma io non sono adorabilmente goffa come una bimba che gioca a fare la mamma.
Una volta tolto il trucco, le scarpe e il vestito non sono una bellissima bimba. Sono un neonato zozzo e scalciante che non sa fare altro che frignare.

Povera
piccola
Mia.


Baci ma anche no
Mia Samsa

domenica 2 ottobre 2011

Lovely Complex

Per chi segue il mondo delle guru del makeup youtubbiano è già un fatto noto. Una delle nostre guru italiane più promettenti, e più giovane, alla veneranda età di 18 anni si è rifatta il naso.
Io sono favorevole alla chirurgia estetica ma temo che in alcuni casi chi deve operare se ne strafotte dell'etica pur di guadagnare. Ad un età così giovane e in presenza di un difetto minimo è eticamente corretto accontentare il cliente? Insomma, chi lavora in questo campo non dovrebbe avere un minimo di conoscenze psicologiche?
Io stessa a quell'età avevo il complesso del naso ed è chiaro a tutti guardando un paio di mie foto che non c'è nulla che non vada nel mio naso.
A volerci fare le pulci è un po' a patata e visto da destra risulta grandino e privo di una forma netta, oltre ad avere una narice leggermente più larga dell'altra. Insomma cazzate ma se avessi avuto soldi e disponibilità probabilmente ci avrei pensato seriamente.
Altro complesso svanito con gli anni, e i capelli, sono le orecchie. Secondo me troppo grandi e forse leggermente-poco-poco-poco a sventola.
Insomma avessi potuto operarmi a 18 anni avrei modificato già 2 cose. Vogliamo anche aggiungere quelle che modificherei ora?
In primis le puppe. Palesemente strabiche e divergenti. Le aggiusterei di corsa, tirandole un po' su e facendole smettere di guardare altrove se non di fronte a me. Che la gente bisogna guardarla in faccia guando si parla.
Altra cosa che odio sono i piedi. Non ho dita più lunghe, calli, cipolle, sedano e carote. Semplicemente sono brutti. E se per le tette ho avuto qualche sollevamente ti autostima, per i piedi proprio no. Hanno sempre confermato tutti. Ma che poi si guardassero i loro di piedi. Ecco.
Poi ci sono i denti. Il mio più grande complesso, l'unico di cui provo vergogna e faccio di tutto per nasconderlo.
Evito di sorridere scoprendoli e se a volte mi scappa subito chiudo la fottuta bocca o mi metto la mano davanti. Ecco. Sì, insomma i denti mi creano molti problemi considerando che è una delle prime cose si notano.
Facendo un complesso calcolo arriviamo a 5 interventi estetici all'età di 21 anni. Poi mettete che dimagrisco taaanto e avrò anche la pelle in avanzo. E quella non la togliamo? Togliamola! E siamo a 6.
Prima o poi invecchierò, no? E arriveranno altri complessi e via operiamoci.
Sono favorevole alla chirurgia se questi difetti ci impediscono di essere sereni ma credo ci debba essere una moderazione, specie se giovanissimi.
Con il tempi molti difetti non li notiamo più e anzi diventano pregi. Anche ora ho elencato 3 cose che rifarei ma fondamentelmente andrei a toccare solo i denti. Perchè mi creano problemi grossi e si notano.
Per il resto fottesega. Prima o poi me ne dimenticherò.



Baci ma anche no
Mia Samsa